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È tempo di riflessioni e… creativitità

Nel corso di queste giornate di quarantena strane, quasi fantascientifiche il tempo delle riflessioni è arrivato.. non ci sono più scuse per procrastinare pensieri e attività che di norma vengono lasciate all’estate o a quando “si avrà tempo”.. beh ora il tempo c’è .. e il “Ci penserò più avanti” non regge più. Detta in questo modo, non sembra così rincuorante, però fermiamoci tutti a riflettere un attimo.. Da quanto tempo non utilizzavate la moka del il caffè al mattino o dopo pranzo? Da quanto tempo non prendevate in mano quel libro riposto sullo scaffale della libreria? Da quanto tempo non passavate così tante serate in famiglia sul divano?

E poi pensate con quanti amici e familiari vi state incontrando in queste ormai famose “videocall”; Sarete stati coinvolti almeno una volta in una “videocena”, in un “videoaperitivo,” o semplicemente in quelle videochiamate di gruppo che fanno sentire un po’ meno soli. Certo Certo, lo so.. nessuno schermo riuscirà mai a riprodurre la bellezza di uno sguardo dal vivo, l’emozione di una voce a pochi passi di distanza, ma di questi tempi i rapporti virtuali in cui siamo sommersi ci stanno aprendo la porta di casa verso un mondo esterno al momento non frequentabile. Questi sono solo alcuni esempi di quotidianità che in queste settimane si è diversificata nelle nostre vite. Non fraintendete, questo stato di emergenza in cui ci troviamo ha recato e reca costantemente disagi profondi, a tutti indistintamente, bambini, ragazzi, adulti, anziani, coppie, single, chi più ne ha ne metta e porterà con sé conseguenze profonde.

Ma la psicologia ci insegna che talvolta è proprio nelle situazioni peggiori di crisi che emergono opportunità e risorse che prima non conoscevamo o a cui non davamo modo di esprimersi.

Prima di scrivere queste mie riflessioni ho fatto un piccolo sondaggio per rilevare i comportamenti e le attività in cui le persone si stanno spendendo in questi giorni. Accanto ad una buona dose di tv e divano sono emerse cose interessanti. C’è chi si è riscoperto pittore, utilizzando delle vecchie tempere da anni chiuse nel cassetto, c’è chi ha iniziato a prendere lezioni (virtuali) di chitarra, chi ha deciso di dedicarsi alla cucina preparando dolci, pizze e manicaretti che potrebbero competere con i migliori professionisti di Masterchef, chi si tiene impegnato con le grandi pulizie di primavera, chi si è reinventato con una, seppur breve (speriamo), professione virtuale, chi dà il meglio di sé con lavoretti fatti in casa.

Potrei proseguire con l’elenco, ma sono curiosa di sentire anche i Vostri punti di vista. Quello che sta emergendo, come attitudine necessaria alla sopravvivenza della mente in queste giornate di quarantena si chiama CREATIVITA’, “una parola seria il cui uso va sottratto all’abuso” (Galimberti). Ma capiamo meglio. La creatività è una caratteristica umana che tutti possiedono, ma che non tutti allenano e usano.

Esistono tecniche di potenziamento della creatività che l’esperto Silvano Arieti individua: – la prima condizione è la capacità di stare solo, che può essere considerata una parziale “deprivazione sensoriale” grazie alla quale l’individuo, riducendo la sua esposizione agli stimoli convenzionali, ha la possibilità di ascoltare il proprio mondo interno; – la seconda condizione è l’inattività, che consente di sottrarre l’attenzione alle occupazioni esterne favorendo l’«emergere di quelle fantasticherie, spesso scoraggiate perché considerate fuori dalla realtà, ma estremamente utili per brevi incursioni in mondi irrazionali»; – un ultimo requisito è l’“ingenui¬tà”, una parola latina che viene da “in-genuus”, “nato libero”, dove in gioco non è la libertà di, ma la libertà da tutti i condizionamenti, soprattutto mentali, che fanno apparire il mondo entro uno schema interpretativo che annulla, sul nascere, la sorpresa del mondo. E allora, in quest’epoca di Coronavirus e quarantena forzata, allenate e usate anche voi la vostra Creatività, vi tornerà utile per la vita.

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