In queste settimane di quarantena sono innumerevoli i consigli pratici che esperti di diversi settori, cercano di diffonderci per preservare e sostenere il nostro benessere psico-fisico. C’è chi consiglia pratiche yoga, chi invita ad occuparsi della casa, chi a leggere un buon libro, chi a seguire una corretta alimentazione.
Accanto a questi esempi, sicuramenti validi, mi sento di evidenziare il ruolo fondamentale che sta avendo la pratica sportiva “a distanza” sia per gli adulti, ma soprattutto per bambini e ragazzi. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ha sottolineato come lo sport non solo aiuti a mantenere in equilibrio mente e corpo, ma anche quanto sia indispensabile a livello psico-relazionale in questi momenti di distanziamento sociale.
Come psicologa dello sport e insegnante di danza, non posso esimermi dal far rilevare a gran voce quanto il proseguimento dell’attività sportiva/artistica a distanza stia rappresentando per i più giovani uno spiraglio di “colore” all’interno di una quotidianità attuale prevalentemente in bianco e nero. E i benefici che ne derivano, in particolar modo durante questa quarantena, sono riscontrabili a diversi livelli:
– Attivazione Fisico/Motoria. È davanti agli occhi di tutti come in queste settimane ci sia stata una riduzione dell’attività fisica rispetto a quello che di norma pratichiamo. Assecondando le necessità di ogni sport, sono svariate le ore che i nostri bambini e ragazzi generalmente passano in palestra, in piscina, su una pista di atletica o in una scuola di danza.
E ora che questo non può avvenire cosa accade?
Prima di rispondere è importante fare una considerazione:
Diverse ricerche suggeriscono che quando di norma i bambini non vanno a scuola (ad es. nei weekend e nelle vacanze estive), sono fisicamente meno attivi, passano molto tempo davanti alla tv, hanno schemi di sonno irregolari e abitudini alimentari non sempre corrette, con conseguente aumento di peso e ricadute generali sulla salute individuale.
L’attività sportiva, in qualunque sua forma, agisce su questo livello in maniera significativa contribuendo al corretto mantenimento di un benessere fisico-corporeo e non solo. Sia questa praticata all’aperto, in casa, in forme organizzate o autonome.
– Psicologico. Lo sport, di norma, agisce sul piano psico-mentale a molteplici livelli: favorisce lo sviluppo di una sana autostima, aumenta il senso di autoefficacia personale, interviene nei processi di gestione delle emozioni e ha un’importante azione sul potenziamento della componente cognitiva (sviluppa il senso critico, la capacità di adattamento,). In linea generale favorisce la crescita delle cosiddette “life skills”, ovvero le abilità di vita.
E durante questo periodo, in cui non può spendersi come nella pratica usuale? Quello che sto verificando è davvero sorprendente. Soprattutto per i più giovani, la pratica “a distanza” sta rappresentando molto. Da un lato è quel trade union con la realtà di sempre che porta il giovane a mettersi in gioco in un ambito per lui piacevole, con i conseguenti benefici psico-mentali che abbiamo descritto prima: aumento della propria efficacia, sperimentazione di emozioni positive, sensazione di benessere generale; dall’altro, consente di inserire nella routine di giornate sempre uguali, una serie di attività fortemente funzionali, che di norma sono svolte e praticate con piacere ed entusiasmo. Rendere “novità desiderata” un’attività che generalmente percepisco come “quotidiana normalità”;
– Relazionale. L’aspetto sociale e relazionale ritengo sia, in questo momento, l’elemento che più di tutti sta facendo la differenza in questa tipologia di lavoro a distanza. In un periodo di “distanziamento sociale”, la vicinanza che riusciamo a creare attraverso la programmazione di “video-lezioni” di gruppo contribuisce a far sentire tutti, in particolar modo bambini e ragazzi un po’ meno soli. Per gli adolescenti, lo sviluppo della cosiddetta “appartenenza al gruppo” è elemento fondante del loro processo identitario e ritrovarsi con gli amici e i compagni sportivi a condividere un momento “virtuale” insieme è estremamente importante e arricchente; mentre per i più piccoli la possibilità di relazionarsi, anche a distanza, con gli insegnanti, gli allenatori e le figure di riferimento che di solito ruotano nella loro vita rappresenta un segnale di sicurezza, di continuità in un periodo assolutamente ignoto e imprevisto.
E allora come concretizzare tutto questo sopra descritto?
Pur consapevoli che l’attività sportiva a distanza non potrà mai sostituire quella in presenza, dobbiamo coglierne, se possibile, gli aspetti più utili e funzionali. Programmare (da parte delle società sportive) e fruire (da parte di genitori e allievi) lezioni, di qualsiasi sport, con programmi di allenamento diversi, adattati al momento.
A prescindere dalla possibilità di seguire attività sportiva organizzata, concedersi dei momenti “sportivi” insieme e coinvolgere l’intero nucleo familiare.
Nei più piccoli il gioco è funzionale e direttamente proporzionale allo sviluppo sensoriale e motorio, poiché promuove la padronanza di capacità in via di sviluppo. Esso ha un ruolo fondamentale nell’aiutare a mantenersi sempre attivi e reattivi, influenzando abilità come creatività, problem solving, consapevolezza corporea ed emotiva, competenze linguistiche, cognitive e sociali. Quindi Giocate!
Cari Genitori, non dimenticatevi che siete importanti modelli di comportamento per i vostri figli. Le vostre capacità genitoriali assumono un’importanza cruciale, soprattutto in questo periodo in cui i bambini sono confinati a casa. E allora, traetene gli aspetti più divertenti e piacevoli e sperimentate insieme: ballate, saltate, correte, fate capovolte, stretching.. Anche questi, saranno momenti irripetibili.
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